Veglia di preghiera per il transito di San Pio

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di Marianna Morante Come ogni anno si è svolta in Pietrelcina la Solenne Veglia di preghiera ricordando la morte di Padre Pio avvenuta la notte tra il 22 e il 23 settembre 1968. Dopo 48 anni non si esaurisce la fiumana di devoti che hanno affollato il sagrato della chiesa di San Giovanni Rotondo e anche della nostra chiesa conventuale pietrelcinese, dedicata alla “Sacra Famiglia” per espresso desiderio di Padre Pio, nel paese dove lui è nato ed è vissuto imparando proprio all’interno di una famiglia, e vivendone, gli affetti, i legami, il sostegno che solo la “piccola chiesa domestica” può dare, irradiando poi questo ideale di vita a tutta la famiglia del popolo di Dio.

E ripercorrendo quella che è stata la vita di Padre Pio nella sua Pietrelcina si è voluto iniziare la veglia partendo con una fiaccolata dalla chiesa parrocchiale che custodisce la preziosa icona della Madonna della Libera di cui il Santo non solo era devoto ma ha sempre affidato i suoi figli spirituali all’intercessione di quella che lui soleva chiamare la “Mammina celeste”.

All’arrivo in convento della miniatura sacra si è recitata una preghiera particolare scritta da Sant’Alfonso de’ Liguori, “Visita a Maria Santissima”, ascoltandola direttamente da una registrazione della voce di Padre Pio e ripetendola insieme così come lui consigliava spesso di fare ai suoi figli spirituali. E anche nel rosario meditato ci si è fatti accompagnare dalla voce di Padre Pio nella sequenza delle Ave Maria in alternanza con i giovani, con i rappresentanti dei Gruppi di preghiera presenti e con la recita anche in lingue diverse, un modo per sentirsi in unione di preghiera con la Chiesa Universale.

E quella voce che per tutta la vita ha sempre voluto gridare per invitare ad “amare Gesù e amare Maria” è simbolicamente custodita nella chiesa della “Sacra Famiglia” in una reliquia preziosa che staccatosi naturalmente dal corpo di Padre Pio durante l’esumazione avvenuta nel 2008 è stata donata al Convento dei Cappuccini di Pietrelcina: l’osso ioide, un osso a forma di U che si trova alla base della lingua e aiuta la fonazione.

Soffermarsi a pregare davanti ad essa è come intrattenere un colloquio d’amore con Dio chiedendo a Padre Pio di intercedere presso l’Altissimo per ottenere quella misericordia di cui lui è stato un grande dispensatore nel sacramento della confessione. E il saio con la stola che Padre Pio ha usato nei primi anni del suo ministero sacerdotale svolto a Pietrelcina è stato portato in chiesa durante la commovente lettura del beato transito.

Una veglia che con i vespri, l’adorazione e la Santa Messa si è protratta ben oltre la mezzanotte coinvolgendo pienamente l’assemblea «per rendere grazie di ciò che ci è stato donato o con rettitudine abbiamo compiuto», per lodare e supplicare Dio ricordando nella preghiera i malati, i sofferenti, coloro che necessitano di aiuto spirituale e corporale e i cari defunti. Ringraziando il Signore per averci fatto un dono inestimabile offrendoci la testimonianza di vita di un fratello e padre qual è San Pio per tutti noi.

Il 22 settembre 1968, all’età di 81 anni, al termine della celebrazione della Santa Messa per la ricorrenza del cinquantenario del dono delle stimmate, Padre Pio viene colto da malore e durante la notte, alle ore 2.30 del 23 settembre, cessò di vivere.

Padre Pio era seduto sulla sua poltrona, con il volto pallido, la corona del rosario tra le mani, mentre ripeteva: Gesù, Maria…

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