Nell’attuale situazione che stiamo vivendo con l’obbligo a non celebrare la Santa Messa in pubblico, la Chiesa ci incoraggia a compiere un atto di “Comunione spirituale”, in cui ci uniamo a Dio attraverso la preghiera. È un modo splendido per esprimere il nostro desiderio di essere uniti a Lui quando non riusciamo a completare quell’unione ricevendolo sacramentalmente.
La Comunione spirituale produce gli stessi effetti della Comunione Sacramentale a seconda delle disposizioni con cui si fa, della maggiore o minore carica di affetto con cui si desidera Gesù e ci si intrattiene con Lui.
Ecco uno dei consigli che Padre Pio da Pietrelcina dava a una sua figlia spirituale: “Nel corso del giorno, quando non ti è permesso di fare altro, chiama Gesù, anche in mezzo a tutte le tue occupazioni, con gemito rassegnato dell’anima, ed egli verrà e resterà sempre unito con la anima mediante la sua grazia e il suo santo amore. Vola con lo spirito dinanzi al Tabernacolo, quando non ci puoi andare col corpo, e là sfoga le ardenti brame ed abbraccia il Diletto delle anime meglio che se ti fosse dato di riceverlo sacramentalmente”.
Approfittiamo anche noi di questo grande dono. Specialmente in questo momento di prova e di sofferenza.
Questo santo esercizio può riempirci le giornate di amore, può farci vivere con Gesù in un abbraccio di grazia infinita.
Gesù mio,
io credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento.
Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’ anima mia.
Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente,
vieni almeno spiritualmente nel mio cuore.
Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a te;
non permettere che mi abbia mai a separare da te.
Eterno Padre, io ti offro il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo
in sconto dei miei peccati, in suffragio delle anime del purgatorio e per i bisogni della Santa Chiesa.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Amen (tre volte).