Come non ricordare Maria di Magdala: il suo cuore davanti al sepolcro vuoto sembra rassegnato, senza speranza. E quando vede che la pietra è stata rotolata via, il suo cuore non è riempito di gioia, ma di disperazione.
Non è che forse noi credenti siamo rimasti lì, davanti al sepolcro vuoto? Non è che forse la fede è diventata per noi un’occasione di pianto e di rassegnazione piuttosto che un motivo di gioia e di speranza? Chi è Gesù per noi: un morto su cui fare il lamento o il risorto da annunciare?
Il cuore di Maria di Magdala era segnato dal dolore, della sconfitta, della perdita dell’amato e dal dolore del tradimento degli uomini.
Maria corre a portare la notizia del sepolcro vuoto ai discepoli: il corpo di Gesù non c’è. Questa notizia sconvolge i discepoli e tutti corrono, vanno a vedere.
Il sepolcro vuoto non è una risposta, ma un interrogativo. Abbiamo bisogno di cercare.
Gesù si lascia cercare, chiede a ciascuno di noi di intraprendere un cammino per arrivare a incontrarlo. La fede di Pietro è quella che più si avvicina alla nostra: una fede segnata da dubbi, da debolezze, da tradimenti e che, proprio per questo, ha bisogno ancora di percorrere un cammino di riconciliazione per essere guarita dall’amore del Signore.
Non importa quale sia stato il tuo percorso, l’importante è cercare per arrivare all’incontro con lo Sposo. La Pasqua, dunque, non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza. Ovunque tu sia, comincia a cercare, non stancarti, non perderti d’animo. Guarda quello che oggi il Signore mette nella tua vita e lasciati guidare dal profumo che ha lasciato sulla porta del tuo cuore.
Buona Pasqua
