di Marianna Morante – Papa Francesco il 17 marzo 2018 in occasione della visita a Pietrelcina donerà una corona del Rosario all’effige sacra di Maria SS. della Libera, patrona del paese, della quale Padre Pio era fervente devoto.
La statua policroma si conserva nella chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli -Santuario diocesano di San Pio – attualmente custodita in una nicchia posta nell’abside della navata centrale. L’appellativo dato alla Vergine risale alla storia agiografica del Vescovo San Barbato, che, nel 663, chiese alla Madonna delle Grazie, venerata a Benevento, la liberazione dall’assedio dell’Imperatore bizantino Costante II. Per grazia ricevuta, fu propagato il culto della Madonna invocata come liberatrice con il titolo, appunto, della “Libera”.
La particolare devozione del popolo di Pietrelcina per Maria Santissima della Libera affonda le sue radici in epoca remota. Già nella metà del XVI secolo esistevano una Cappella e una confraternita dedicate alla Madonna. Nel 1688, un forte e vasto terremoto distrusse la chiesa e la statua andò irrimediabilmente danneggiata da dover essere sostituita con un quadro, tuttora conservato nella chiesa parrocchiale di «S. Maria degli Angeli». Il dipinto, situato a sinistra dell’altare maggiore, raffigura la Madonna tra angeli e anime purganti. Nel 1723 la pietà popolare poté riavere una nuova statua, in legno policromo, di scuola partenopea della fine del ‘600.
I Pietrelcinesi hanno sempre sperimentato in maniera benefica la presenza della Madonna. In particolare, nel 1854, quando l’epidemia di colera, che aveva colpito la Campania, si diffuse anche in paese. Dopo molti decessi, il 3 dicembre, con una processione penitenziale, fu invocata l’intercessione di Maria SS. della Libera. La speranza e la fede non furono deluse: il miracolo fu evidente perché da quel giorno le morti per il colera cessarono drasticamente.
Questo non è l’unico atto di materna benevolenza della Madre di Dio. Tante le testimonianze, legate a episodi familiari e sociali, che hanno intensificato la devozione alla “Madunnella nostra”, come soleva chiamarla Padre Pio. Egli stesso in un componimento scolastico ci fa capire quanto, sin da adolescente, professasse una grandissima e singolare devozione alla Madre di Dio e la Madonna della Libera gratificò il piccolo con frequenti apparizioni. Da giovane sacerdote, sostava lungamente nel ringraziamento ai piedi del simulacro della Madonna della Libera ed ebbe molte estasi che lo lasciavano spesso privo dei sensi. Anche lontano dalla sua terra ha sempre manifestato la sua nostalgia e affezione verso questa Madre e non dimenticava mai di chiedere della festa patronale. Nella sua cella di S. Giovanni Rotondo, tra i suoi ricordi, spicca una bella foto della Madonna di Pietrelcina e la corona del rosario, che la madre terrena, Peppa, gli aveva regalato il giorno della sua partenza per il noviziato.
Con la corona sgranata in mano e dinanzi alla cara immagine della Libera, Padre Pio esalò l’ultimo respiro.
Nelle lettere indirizzate da Pietrelcina ai suoi direttori spirituali possiamo ritrovare tanti pensieri e testimonianze di questo amore filiale verso la Mamma celeste. Ai suoi figli spirituali, Padre Pio dirà: «Amate la Madonna e fatela amare; recitate sempre il suo Rosario».