Lo scorso 10 luglio nella chiesa conventuale della “Sacra Famiglia” si è svolto il settimo incontro mensile in ricordo dell’Ordinazione sacerdotale di Padre Pio con la celebrazione della Santa Messa presieduta dall’Abate di Montevergine, padre Umberto Beda Pauluzzi, O.S.B. Nell’omelia l’Abate si è soffermato sul brano evangelico proclamato: la parabola del Buon Samaritano.
«Un buon samaritano è una qualifica che in genere si dà a una persona disponibile, generosa e caritatevole. Ha origine dalla parabola di Gesù è contiene un insegnamento profondo e impegnativo, esposto con una chiarezza e semplicità esemplari. Tutto parte dalla domanda provocatoria di un maestro della Legge: “Maestro cosa dobbiamo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù si rende subito conto che la domanda è un pretesto per metterlo in difficoltà nella risposta e allora a sua volta rivolge una domanda: “Cosa è scritto nella Legge?”. Amerai il prossimo tuo come te stesso, risponde il maestro della Legge e ribatte a Gesù: “Chi è il tuo prossimo?”. Gesù avrebbe potuto portare numerosi esempi, ma preferisce tracciare la figura del prossimo secondo il suo pensiero, calata nella realtà delle vicende umane. Il prossimo per Gesù è un uomo nella sua solitudine, privato anche delle sue possibilità e risorse personali, non importa di che razza sia e se sia una persona perbene o un delinquente. È un anonimo, un malcapitato bisognoso di soccorso. Chi è il suo prossimo? Chi gli darà l’aiuto?. Passano di lì tre personaggi: un sacerdote, un levita e un samaritano. Gesù contrappone di proposito il comportamento dei primi due ministri del culto ebraico, che passano oltre, all’eretico e disprezzato samaritano che dimenticando di tutto ha compassione del malcapitato e lo soccorre con quello che può. Questa parabola è autobiografica. Gesù è il buon samaritano. Questa è l’opera di salvezza fatta dal Signore sempre viva e attuale nei riguardi di tutti noi. Ma capita che ci dimentichiamo di quello che ha fatto il Signore per cui lui stesso suscita dei messaggeri come Padre Pio.
Padre Pio si offre al Signore come samaritano per ricondurre alla casa del padre tante anime smarrite, ferite nell’anima e bisognose anche di cure nel corpo. E dal suo cuore compassionevole che fonda e sviluppa la Casa Sollievo della Sofferenza. Egli ha compiuto la missione di messaggero di Gesù Cristo nel modo più completo e perfetto. Prova ne sia la vastissima schiera di devoti in tutto il mondo che si rivolgono a lui per le proprie necessità spirituali e materiali. Dal 10 agosto 1910, quando ricevette il carattere sacerdotale, Padre Pio si offrì ogni giorno a Dio nella celebrazione della messa, quale vittima per i poveri peccatori e per le anime purganti. Con il suo agire di sacerdote, nell’esercizio dei sacramenti, dell’Eucaristia e della Confessione, svolse la sua missione di cooperare alla redenzione di tante anime. Certo non è alla portata nostra poterlo imitare. Lui è una persona eccezionale, anche se rimane sempre un altissimo punto di riferimento a cui ispirarsi.
A noi il Signore chiede di osservare i comandamenti e le sue leggi alla portata di tutti. L’intercessione di San Pio da Pietrelcina ci aiuti a essere buoni e convinti osservanti dei comandamenti del Signore per ereditare anche noi la vita eterna».