– dei frati Cappuccini –
Il 10 agosto del 1910 Padre Pio viene ordinato sacerdote nel Duomo di Benevento e il 14 dello stesso mese, a Pietrelcina, celebra la sua prima messa. Nel ricordare questi eventi che hanno fatto del nostro santo confratello “un sacerdote per sempre” vogliamo riportare il pensiero espresso da Papa Giovanni Paolo II nel 1987 in visita al Santuario di “Santa Maria delle Grazie”:
«Come religioso Padre Pio visse generosamente l’ideale del frate cappuccino, come visse l’ideale del sacerdote. Per questo, egli offre anche oggi un punto di riferimento, poiché in lui si trovano sviluppati i due elementi o poteri, che caratterizzano il sacerdozio cattolico nella sua specificità e nella sua vera essenza: la facoltà di consacrare il Corpo e il Sangue del Signore e quella di rimettere i peccati. Non furono forse l’altare e il confessionale i due poli della sua vita? Questa testimonianza sacerdotale contiene un messaggio tanto valido quanto attuale».
Nella santissima Eucaristia, dice il Vaticano II, è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa. Essa è centro e radice di tutta la vita sacerdotale. E la vita di Padre Pio ruota intorno al Tabernacolo ancor prima della sua totale consacrazione a Dio. Da fanciullo era assiduo alla partecipazione in chiesa; apparteneva al gruppo dei chierichetti; ascoltava ogni giorno la Santa Messa; riceveva con una certa frequenza la comunione e la sua pietà eucaristica era di edificazione a tutti. E da frate, quando per ragioni di salute, dovette restare per alcuni anni a Pietrelcina, la gente del paese testimonia che Fra Pio passava ogni giorno lunghissime ore dinnanzi a Gesú sacramentato, a volte intere nottate. A quelli che si raccomandavano alle sue preghiere era solito dire: «Lo dirò a Gesù sacramentato, quando sarò vicino al suo Tabernacolo».
Gesú è necessario a Padre Pio. Egli non sa vivere senza Gesú sacramentato, specialmente quando turbamenti di coscienza e afflizioni di ogni genere lo fanno martirizzare: «Mi sento… alle volte tentato di tralasciare la comunione quotidiana, ma mi sono sempre vinto. Tutto sia a gloria di Gesú. E come poi, o padre mio, potrei vivere senza accostarmi a Gesú anche per una sola mattina?» (Ep. 1, 185).
La singolare grazia di essere stato elevato da Dio con il sacramento dell’Ordine a strumento vivo del Signore, Padre Pio la fa trasparire in una lettera scritta il 9 agosto 1912 a p. Agostino, in cui rievoca la sua ordinazione sacerdotale: «Ma, padre mio, mentre io scrivo dove vola il mio pensiero? Al bel giorno della mia ordinazione. Domani, festa di S. Lorenzo, è pure il giorno della mia festa. Ho già cominciato a provare di nuovo il gaudio di quel giorno sacro per me. Fin da stamattina ho incominciato a gustare il paradiso… E che sarà quando lo gusteremo eternamente!? Vado paragonando la pace del cuore, che sentii in quel giorno, con la pace del cuore che incomincio a provare fin dalla vigilia, e non ci trovo nulla di diverso. Il giorno di S. Lorenzo fu il giorno in cui trovai il mio cuore più acceso di amore per Gesù. Quanto fui felice, quanto godei quel giorno!» (Ep. I, 297s). Dal giorno dell’ordinazione, la santa Messa celebrata da questo singolare figlio del Serafico, con l’andare del tempo, impressionerà tanto il popolo di Dio, che sarà chiamata significativamente: «La messa di Padre Pio».
La sacra ordinazione – il cui ricordo rimane in benedizione per tutti i consacrati – crea “un legame ontologico specifico che unisce il sacerdote a Cristo, Sommo ed Eterno Sacerdote e Pastore” (PDV 11). La vera identità di ogni presbitero consiste appunto nella partecipazione al sacerdozio di Cristo e nella continuazione di esso. Questa è la nostra fede in quel mistero esaltante di cui siamo depositari che converte, santifica e guida.
Il perdono e la grazia, attraverso il carattere sacerdotale, discendono nelle anime e per mezzo di essi il peccatore torna nuovamente uomo divinizzato e si eleva alle altezze dell’umanità redenta.
Il carattere sacerdotale è un magnifico servizio all’umanità, perchè è sacramento di salvezza universale (Cf L.G.,n.48). E con questo spirito cogliendo l’insegnamento che ci offre l’esempio di Padre Pio, sacerdote stimmatizzato, vogliamo aprire il nostro cuore e farvi partecipi delle speranze e delle attese di chi si impegna insieme a voi per la crescita della nostra Madre Chiesa.
Vi aspettiamo a Pietrelcina per festeggiare insieme l’anniversario della prima Messa di Padre Pio. Quando gli fu chiesto: “Padre, che benefici riceviamo ascoltando la S. Messa?”. Lui rispose: “Non si possono enumerare. Si vedranno in cielo!”.