Marianna Morante – “Fideliter, Totaliter, Assidue” – E’ il motto coniato da Don Francesco Piazza in occasione del 40° anniversario della sottosezione di Benevento per simboleggiare l’impegno che muove i volontari dell’UNITALSI di cui fa parte anche il gruppo di Pietrelcina che lo scorso gennaio ha ospitato per quattro giorni la sacra statua dell’Immacolata di Lourdes.
Accolta all’altezza del parco del “Purgatorio” dalla sottosezione dell’Unitalsi locale e dai frati cappuccini, la Madonna ha sostato in Pietrelcina fino al 7 gennaio. La prima tappa nella chiesa parrocchiale di “Santa Maria degli Angeli”.
Nonostante il tempo inclemente, una discreta folla di devoti ha partecipato ai momenti di preghiera organizzati dalla presidente Grazia Leso e alle celebrazioni eucaristiche presiedute dal parroco, fr. Giuseppe D’Onofrio, dal guardiano fr. Marciano Guarino e da fr. Sergio Maria Liguoro. Più volte è stato sottolineato nei vari incontri il vigoroso messaggio che viene dalla Madonna di Lourdes: Preghiera, Penitenza, Conversione e Servizio di Carità, soprattutto ai malati e a coloro che sono bisognosi di cura nel corpo e nello Spirito, ricordando l’esempio di Padre Pio che, aiutato dall’intercessione della Vergine Maria, ha fatto della sua sofferenza una offerta al Signore per il sollievo delle anime dei peccatori e si è prodigato per donare ai malati una struttura dove non solo poter essere curati e assistiti con un servizio assistenziale qualificato ma caratterizzato soprattutto da uno stile di profonda umanità e carità cristiana. “La Madonna – ripeteva spesso Padre Pio – non ci lascia mai soli nel cammino del dolore, rincuora il nostro animo e ci spinge al servizio vero ed autentico verso l’ammalato e il sofferente.
Ogni anno l’Unitalsi di Benevento, tra aprile e maggio, organizza il tradizionale pellegrinaggio diocesano a Lourdes. Viene allestito un intero ‘treno bianco’ che trasporta circa 1500 persone tra ammalati, addetti al servizio e pellegrini verso la cittadina francese.
Una festosa famiglia che va ai piedi della Madonna con l’unico desiderio di fare una viva esperienza di umanità e di fede, privilegiando il servizio ai fratelli più bisognosi, agli ammalati e ai disabili, considerati un vero e proprio dono di Dio al mondo.
Per tanti sofferenti, sia nel corpo che nello spirito, il pellegrinaggio è l’occasione per sperimentare la speranza di non sentirsi soli, di toccare con mano il volto amico di un fratello o una sorella che si pone in servizio per riaccendere la vita in un cuore spento dal dolore e dalla frustrazione di sentirsi diverso. Dame, barellieri, medici, ammalati, giovani, anziani, bambini sembrano conoscersi da sempre e, nel nome di Gesù, imparano a stare insieme, a condividere fatica e servizio, gioie e sofferenze, momenti di preghiera e di allegria.
L’amore per Dio e per il prossimo è il vero segreto di ogni guarigione. Un segreto rivelato a chi si avvicina umilmente, al mistero della Croce, dove il dolore acquista un senso esaltante che in altri contesti non potrebbe mai avere.
Scrivendo a Padre Agostino, nel 1912, Padre Pio dice: “Io non bramo di essere alleggerita la croce, poiché soffrire con Gesù mi è caro; nel contemplare la croce sulle spalle di Gesù mi sento sempre più fortificato ed esulto di una santa gioia. Egli si sceglie delle anime e tra queste, contro ogni mio demerito, ha scelto anche la mia per essere aiutato nel grande negozio dell’umana salvezza”.
Dopo la recita dell’Angelus, nella chiesa conventuale della “Sacra famiglia”, si è tenuta la cerimonia di saluto alla sacra immagine di Lourdes.
Ovunque volti commossi, attenti e partecipi. Tanti a impetrare grazie celesti a Maria Immacolata con vero e sentito coinvolgimento nella certezza che la Vergine rimane sempre con noi, anche se la sua immagine va via.
Ha detto Padre Pio: “L’uomo che superando se stesso, si china sulle piaghe del fratello sventurato eleva al Signore la più bella preghiera, fatta di sacrificio, di amore vissuto e realizzato, di dedizione in corpo e spirito… In ogni uomo ammalato vi è Gesù che soffre! In ogni povero vi è Gesù che langue! In ogni ammalato povero vi è due volte Gesù che soffre e langue!”.
L’augurio all’Unitalsi che possa crescere sia in quantità che nella qualità dello Spirito di servizio.
In alto, alcuni momenti della tre giorni con la madonnina dell’Unitalsi