Marianna Morante – Fra Modestino continua il suo ascolto umile per ottenere la santificazione di ciascuno di noi – «Suffragare la sua anima a un anno dalla morte ringraziando il Signore per averlo donato ai suoi confratelli, alla nostra religiosa provincia e da un anno anche a Pietrelcina, certamente per proseguire la sua missione di portinaio nella chiesa conventuale voluta da Padre Pio, accogliendo tante persone, e presentando al Signore le richieste di tutti quelli che continuano a bussare al suo generoso cuore di fratello e amico».
Con queste parole il Guardiano, fr. Marciano Guarino, ha aperto le celebrazioni in ricordo di fra Modestino, morto a San Giovanni Rotondo il 14 agosto 2011, mentre nel suo paese si festeggiava l’anniversario della prima Messa di Padre Pio. Una data molto significativa non solo per essere la vigilia dell’Assunta, la Madre di Dio tanto pregata e invocata da fra Modestino, ma anche per essere legata strettamente al suo conterraneo, confratello e amico Pio. Fin da bambino aveva ascoltato prodigiosi fatti attribuiti al «monaco santo» dalla viva voce della madre Anna, coetanea di Padre Pio e quando la sua vocazione si fece sempre più evidente fu accolto con un sorriso e un commosso abbraccio proprio da Padre Pio, che in cuore suo aveva pregato e sperato che il piccolo Damiano, teneramente accudito da bambino sulle sue ginocchia per permettere alla mamma di lavorare nei campi, si consacrasse a Dio proprio nell’Ordine dei Cappuccini. E per 42 anni il “fratello minore”, Modestino, ha messo in pratica il mandato affidatogli in punto di morte dal “fratello maggiore”, Pio: «Io me ne sto andando da questo mondo ma tu dovrai continuare la mia missione presso i miei figli spirituali. Qualunque cosa mi chiederai, io ti ascolterò». E il Signore continua ad ascoltare le preghiere dell’uno e dell’altro a conforto e sostegno di quanti a loro si rivolgono.
Al termine della celebrazione Eucaristica, infatti, abbiamo potuto ascoltare dalla viva voce dei protagonisti, quattro toccanti testimonianze di grazie ottenute attraverso l’aiuto di fra Modestino. A iniziare da quella più nota di Consilia De Martino, che portò poi al miracolo, esaminato e approvato, per la beatificazione di Padre Pio; a quelle meno conosciute ma ugualmente significative di Angioletta da Longobucco-Cosenza, di Sandra e Antonio da Guasila-Cagliari. Fino alla rievocazione del Transito di fra Modestino attraverso il racconto del dottore Giuseppe Villani, che lo ha assistito nelle ultime ore della sua vita. Una lunga agonia che lasciava presagire l’imminente morte. “Gli sono rimasto accanto, mano nella mano, fino al momento del trapasso – ha raccontato il medico di Casa Sollievo della Sofferenza – mentre all’orecchio gli affidavo le ultime raccomandazioni e lo invitavo a recitare l’ultimo rosario della sua permanenza terrena”. Così, con la corona in mano, fino all’ultimo minuto della sua vita fra Modestino ha continuato a pregare per tutti i suoi amici. Quella corona che Padre Pio gli aveva donato – conservata ed esposta ora nel Museo dei frati Cappuccini in Pietrelcina – sgranata ogni giorno, aveva reso possibile l’impossibile, aveva permesso di portare tante anime a Dio. E a ricordo di quel rosario recitato tante volte da fra Modestino sulla tomba di Padre Pio, dopo la benedizione i fedeli si sono ritrovati alle nove di sera – così come faceva fra Modestino – per la recita del rosario. Questa volta però sulla sua tomba. Luoghi diversi, circostanze diverse, condizioni diverse per uno stesso gesto che si rinnova.
Fra Modestino ha vissuto come un autentico testimone del Vangelo, richiamando tutti ai valori della fede e dispensando amore e grazia, secondo il carisma francescano. E un altro confratello, fr. Guglielmo Alimonti, ne ha ricordato nella santa messa – celebrata sempre in suffragio nella chiesa Conventuale – la missione radicata nella vocazione cappuccina, fondata nell’unione sentita e appassionata con Gesù crocifisso e in un ardente desiderio di servire i più poveri e bisognosi nel corpo e nello Spirito.
Così sulle orme di Padre Pio fra Modestino si è offerto ad aiutare le anime a riconciliarsi con Dio e con i fratelli. Lo ha fatto con la semplicità e spontaneità di un “piccolo” del Vangelo.
In alto, alcune immagini della Messa in suffraggio a un anno dalla morte di fra Modestino