Zì Grazio racconta:” Avevo cinque o sei pecorelle per uso famiglia e un giorno, mentre il ragazzo era al pascolo, mi soffermai a guardarlo e dissi fra me, ma guarda un po` per un pugno di pecore, questo figlio perde la scuola. Rivolto a mio figlio, gli dissi, Francì vuoi andare a scuola? Se apprendi e non fai come tuo fratello, vedrai che tata (tuo padre) ti fa monaco!
Francesco promise di studiare, così mamma Peppa e zì Grazio decisero di mandarlo a scuola da un prete che, avendo smesso l`abito talare, conviveva con una donna. Zì Grazio lasciò Pietrelcina per andare a lavorare in America poiché quello che guadagnava a Pietrelcina non era sufficiente per mantenere il figlio a scuola privata. La scelta di questo maestro non fu felice, e mamma Peppa dovette scrivere a Zì Grazio che fu d`accordo a scegliere un nuovo maestro.
Con Angelo Càccavo come nuovo maestro, Francesco dette prova di ferrea volontà e di pronto profitto, non cessando di ascoltare la messa ogni giorno, con la visita serotina a Gesù in sacramento ed alla Madonna della Libera e seguendo con diligenza l`istruzione religiosa. Francesco, infatti, appena suonava la campanella era pronto con il libretto della dottrina cristiana e quando passava per il vicolo di casa sua la processione dei catechizzandi, si recava assieme a loro in chiesa per l`ora della dottrina.