Marianna Morante – Un carisma secolare e universale – Pietrelcina ha festeggiato, come sempre, con particolare risalto la festa di San Francesco, patrono d’Italia e fondatore dell’Ordine Francescano, successivamente diviso «nelle tre famiglie, pari e indipendenti, dei Frati Minori (OFM), (già detti Osservanti, Riformati, ecc.), dei Frati Minori Conventuali (OFMConv) e dei Frati Minori Cappuccini (OFMCap), professanti tutti l’identica Regola del fondatore (1223), ma con costituzioni, tradizioni e caratteristiche proprie».
L’ultima di queste famiglie, quella dei Cappuccini, e in particolare della Provincia Religiosa di “Sant’Angelo e Padre Pio” da ben 65 anni ha una fraternità nel paese del Santo pietrelcinese. Sono otto i frati – Marciano, Giuseppe, Gerardo, Enzo, Francesco Pio, Paolino, Sergio e Pierantonio – che svolgono il loro servizio nelle varie attività ministeriali e pastorali occupandosi in special modo dell’accoglienza ai pellegrini che giungono a visitare i luoghi di Padre Pio. Il poverello d’Assisi, per divina ispirazione, diede origine a una forma di vita evangelica che chiamò fraternità e ne scelse come modello la vita di Cristo e dei suoi discepoli. I Cappuccini – come scritto nelle loro Costituzioni – “si impegnano a vivere quali fratelli dati gli uni agli altri dal Signore e dotati di doni diversi, accogliendosi a vicenda con animo riconoscente, portando i difetti e i pesi di ciascuno, coltivando il dialogo e sempre pervasi da spirito di mutua comprensione e di stima sincera” (Cap. VI n.90).
La festa pietrelcinese di San Francesco coinvolge tutta la comunità fortemente impregnata dal carisma del serafico Padre e del suo “dignitissimo seguace” Padre Pio. Infatti, alla celebrazione presieduta dal Guardiano, Fra Marciano Guarino, hanno preso parte le maggiori autorità cittadine, militari e civili. La loro presenza sottolinea che l’uomo, credente o non, nel suo vivere sociale non può fare a meno di certi valori: l’amore e il rispetto per tutte le creature, la semplicità e la bellezza di vita, il rifiuto della violenza, la solidarietà verso i fratelli che soffrono. Francesco d’Assisi è il Santo che continua ad affascinare per l’attualità del suo messaggio rispetto ai grandi temi del nostro tempo, quali la ricerca della pace, la salvaguardia della natura, la promozione del dialogo tra tutti gli uomini. Ci insegna la povertà del cuore contro l’arroganza del potere, l’armonia tra cosmo e umanità, la misericordia, la pietà, la carità contro il delirio di onnipotenza.
Il Sindaco, Domenico Masone, ha poi deposto la corona di alloro al monumento dedicato a San Francesco nel piazzale antistante il Convento e al termine della processione, dopo il bacio
della reliquia, è stato donato a ciascun devoto un biscotto benedetto come segno sacramentale della Chiesa, che opera grazie nella nostra vita.Questi segni sacri non devono mai essere intesi né usati in modo magico, ma devono favorire la nostra preghiera e soprattutto accrescere la nostra fede.
In alto, alcuni flash fotografici della festa di San Francesco