Ci insegni Padre Pio a essere collaboratori di Dio

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Eminenza reverendissima, … con lei abbiamo vissuto la gioia di questo anniversario: il ricordo della nascita del nostro caro P. Pio. È un compleanno che ci ostiniamo a festeggiare, e questa ostinazione nasce dalla fede. Credo che questo evento sia segno e testimonianza del fatto che chi crede in Dio, chi è in Dio, non muore più.

La santità che, in ogni epoca, sgorga dal cuore della Chiesa per dono di Dio, è una realtà che squarcia i confini del tempo e dello spazio e apre i nostri occhi sull’eternità di Dio. Con lei, oggi abbiamo voluto fissare lo sguardo sull’opera meravigliosa di Dio che è il suo servo San  Pio.

… Per tutti noi san Pio è un dono: opera dello Spirito, riflesso della Misericordia del Padre, immagine di Cristo; ma come ogni dono è anche un impegno: uno stimolo sulla via della santità, un invito costante alla fedeltà al Vangelo.

Innanzitutto, per noi frati chiamati a essere segno della radicalità dell’amore di Cristo e per Cristo, ma per tutto il popolo di Dio, San Pio è richiamo forte alla centralità della preghiera, in particolare del mistero eucaristico, all’urgenza dell’apostolato, alla necessità di una coerenza di vita quale condizione imprescindibile della testimonianza del Vangelo.

San Pio è un frutto e un dono per questa terra, per la città di Pietrelcina, terra che esprime la dolcezza dei suoi paesaggi e della sua natura, e le asperità nei suoi tratti rocciosi e, a volte, brulli che si condensano nel carattere della sua gente, forte e determinata e, allo stesso tempo, accogliente e materna. Questi tratti hanno caratterizzato anche il nostro Padre Pio, egli li ha attinti qui, qui la grazia di Dio ha cominciato e radicato la sua opera, in questo tratto di umanità, in questo popolo, Dio ha agito e, siamo certi, continua ad agire. È questo ciò che oggi vogliamo contemplare: la continua azione di Dio in favore del suo popolo, il suo amore che assumendo la nostra umanità, attraverso i volti dei nostri santi, continua a costruire la nostra storia come mosaico stupendo, come disegno di cui ci vuole protagonisti.

Ci insegni Padre Pio a essere collaboratori di Dio, egli preghi perché anche noi, sul suo esempio, avvertiamo la gioia di sentirci amati, cercati da Dio, custoditi da Lui, da Lui investiti di una missione tra i nostri fratelli, nel nostro mondo.

Ci insegni Padre Pio ad amare e servire la sua Chiesa. Nei primi giorni del mio mandato di Ministro Provinciale di questa Religiosa Provincia, desidero porre nelle sue mani un rinnovato impegno di obbedienza e di servizio al Santo Padre e alla Chiesa tutta. Soprattutto desidero in maniera forte e tutt’altro che formale, assicurarle il desiderio di vivere il nostro ministero sacerdotale secondo il genuino spirito di Francesco.

… Infine ci affidiamo alle sue preghiere, ne abbiamo bisogno: preghi per noi, frati minori cappuccini, preghi per questo popolo, erede con noi di questo dono di santità; ci doni padre, la sua benedizione, che sappiamo, è anche la benedizione del Santo Padre, al quale le chiediamo di rivolgere il nostro saluto, di assicurargli la nostra obbedienza e tutto il nostro affetto. (25 maggio 2017 – dal saluto del Provinciale a S. Em.za Cardinale P. Parolin)

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