di Michele Gagliarde – Nella terra natale del Santo delle Stimmate fervono i preparativi in occasione dei festeggiamenti in onore di Maria SS.ma della Libera, patrona della città di Pietrelcina alla quale San Pio era devotissimo, tanto da additarla affettuosamente ai compaesani che lo venivano a trovare a San Giovanni Rotondo come “Madunnella Nostra”, rammaricandosi sempre di non poter partecipare alla grande festa che si svolge ogni anno la prima domenica di Agosto. Un legame filiale fortissimo legava il frate stigmatizzato a quella “dolce Mammina” che, nel lontano 1854, aveva liberato tutto il paese da una terribile epidemia di colera e che, con materna sollecitudine e con speciale predilezione, continuava a proteggere dai mali dell’anima e del corpo Lui, figlio prediletto di quella terra benedetta dal Cielo. Come ogni “pucinaro” che si rispetti, anche Padre Pio era cresciuto ai piedi della “Madunella” intessendo con Lei uno speciale rapporto di figliolanza. Tra i Suoi componimenti scolastici, scritti quando, ancora adolescente, il giovane Francesco Forgione era a scuola dal maestro Caccavo, ve ne sono alcuni che descrivono con dovizia di particolari i solenni festeggiamenti degli anni 1900-1902: celebrazioni di chiesa e di piazza che per questo piccolo paese, perla del Beneventano, rappresentavano e rappresentano il momento più importante dell’anno. Ma è soprattutto l’epistolario che testimonia l’intensa emozione provata dal Santo quando, durante il misterioso periodo permanenza dell’umile frate a Pietrelcina conosciuto come i “sette anni di malattia” (1910-1916), da giovane sacerdote era solito incontrarla in parrocchia. «Povera Mammina quanto bene mi vuole. L’ho constatato di bel nuovo allo spuntare di questo bel mese. Con quanta cura mi ha ella accompagnato all’altare questa mattina. Mi è sembrato ch’ella non avesse altro a pensare se non a me solo col riempirmi il cuore tutto di santi affetti. Un fuoco misterioso sentivo dalla parte del cuore, che non ho potuto capire. Sentivo il bisogno di applicarci del ghiaccio per estinguere questo fuoco che mi va consumando. Vorrei avere una voce sì forte per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la Madonna»: queste le parole che il giovane cappuccino scrive al suo direttore spirituale padre Agostino il primo maggio 1912. Una devozione mariana fortissima che nacque sotto l’effige della “Madunnella Nostra” e che il Padre conserverà come un tesoro prezioso per tutta la sua vita a tal punto che, invitato in punto di morte a pronunciare il Suo testamento spirituale, Egli lasciò ai suoi figli spirituali soltanto questa breve esortazione: «Amate la Madonna e fatela amare. Recitate sempre il Rosario». Non c’è dunque da meravigliarsi se anche quest’anno tantissimi devoti del frate stigmatizzato giungeranno nella Sua terra natale per fare onore alla “bella Mammina” e partecipare a un programma religioso fittissimo, a partire dalla Santa Messa per l’ammalato prevista per venerdì 4 agosto alle ore 18. Alle prime luci dell’alba di sabato 5 si terrà invece la tradizione e solenne Esposizione della Statua della Madonna della Libera, vestita a festa dai membri del Comitato Festa col manto d’oro frutto delle offerte dei devoti e impreziosito dagli ex voto donati dai fedeli. Una solenne veglia, animata dai giovani di Pietrelcina a partire dalla mezzanotte, darà il via alla solennità vera e propria. Domenica mattina alle ore 11 si terrà la Solenne Concelebrazione presieduta da Padre Maurizio Placentino, Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini di S. Angelo e P.Pio e animata dal Coro Polifonico “San Pio da Pietrelcina” diretto dal M° Orazio Fioretti. Alle ore 18 invece una Santa Messa precederà la tradizionale e solenne Processione, quando la statua della Madonna vestita a festa esce dal tempio per entrare nel vissuto quotidiano dei “pucinari” attraverso le viuzze del ridente borgo sannita. Il momento più emozionante è rappresentato dal ritorno in chiesa dell’icona, occasione in cui viene intonato un inno mariano (solitamente la tradizionale “Canzoncina alla Madonna della Libera” oppure la più famosa “Ave Maria” di Schubert) da un mezzosoprano su un balconcino che si affaccia sulla piazza principale, ascoltato in religioso silenzio: l’atmosfera sacra è interrotta soltanto dal lungo applauso che chiude l’esibizione. Il programma religioso si conclude lunedì 7 con la Santa Messa di ringraziamento delle ore 11, dedicata in particolar modo agli emigranti pietrelcinesi. Nutritissimo anche il programma civile che inizia venerdì 4 con l’apertura, alle ore 20:30, della “Sagra del Cecatiello” organizzata dalla Proloco locale, impreziosita dal concerto della “Banda del Bukò” delle ore 21. Sabato 5 a partire dalle ore 9 ci sarà invece il tradizionale giro del paese ed esibizione della banda musicale locale “Città di Pietrelcina” diretta dal M° Vinicio Fierro, mentre alle 22 in Piazza SS. Annunziata si esibirà la Tribute Band di Zucchero “Spirito di Vino”. La domenica di festa sarà invece aperta dal Gran Concerto Bandistico “Città di Noicattaro”, diretto dal M° Giovanni Minafra che farà il Giro del Paese tenendo anche uno spettacolo mattutino. Il Gran Concerto Bandistico terrà poi un’esibizione in Piazza SS. Annunziata alle ore 22, al termine della quale ci sarà il tradizionale spettacolo di Giochi Pirotecnici ad opera della Ditta Caruso srl di Grosseto. Lunedì 7 la banda musicale “Città di Pietrelcina” si esibirà ancora alle ore 9, dopodiché la manifestazione si concluderà col concerto di Gigi Finizio alle ore 21:30 in Piazza SS. Annunziata, al quale seguirà la tradizionale Estrazione dei Premi della Lotteria.
Festa della Madonna della Libera, amata da Padre Pio
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