Lo scorso 25 maggio, a Pietrelcina, si è svolta la solenne celebrazione Eucaristica in ricordo della nascita di Padre Pio. A presiederla Sua Eminenza il Cardinale Mauro Piacenza, Penitenziere Maggiore presso il Tribunale della Penitenzieria Apostolica. Numerosi i concelebranti presenti, con il vicario della provincia religiosa di “Sant’Angelo e Padre Pio”, fr. Francesco Langi, i Definitori, fr. Francesco Dileo e fr. Maurizio Placentino, il guardiano di Pietrelcina, fr. Marciano Guarino, il parroco, fr. Giuseppe D’Onofrio e diversi confratelli cappuccini. Per l’occasione anche l’Arcivescovo Andrea Mugione, che non ha voluto mancare a questo ultimo impegno del suo ministero episcopale nella chiesa beneventana. Numerose le autorità militari e civili e gli amministratori locali attorniati da una folla di pellegrini riuniti per la prima volta davanti il sagrato della chiesa conventuale della “Sacra Famiglia” dove quest’anno si è svolta l’intera festa in onore di San Pio.
Il Cardinale ha così esortato l’assemblea nella riflessione omiletica: …Padre Pio è stato ed è icona vivente di Cristo Crocifisso, vedendo realizzato, in se stesso, nella sua carne, ciò che annunciava con la sua vita.
Perché Padre Pio è così conosciuto, così amato, la sua intercessione è così invocata dai fedeli, da tutti, senza distinzione di sorta?
Ad uno sguardo superficiale, meramente mondano o giornalistico, potrebbe apparire che la ragione della sequela sia rintracciabile nel ministero taumaturgico del Santo frate, nella sua potente intercessione presso Dio, per ottenere guarigioni e conversioni.
Ma, superando questo primo sguardo, andando al fondo della realtà umana, cristiana e sacerdotale di Padre Pio, dobbiamo riconoscere che ben altra è la statura della sua presenza nella storia ecclesiastica contemporanea. San Pio da Pietrelcina è così amato, cercato ed invocato semplicemente perché ci mostra, ancora e sempre, nell’oggi della Chiesa, Nostro Signore Gesù Cristo! …La grandezza di San Pio da Pietrelcina è, dunque, tutta condensata nella sua appartenenza a Cristo, al Dio Crocifisso che ha offerto liberamente la vita per noi e per la nostra salvezza eterna….
Questa immedesimazione, cari fratelli e sorelle, è la meta di tutti i figli di Dio. Indipendentemente dallo stato di vita, al quale siamo stati chiamati, che siamo laici o consacrati, padri e madri o celibi, contadini o dottori, operai o insegnanti, casalinghe o monache di clausura, artisti o artigiani, ricchi o poveri, tutti siamo chiamati alla piena immedesimazione con la Vocazione ricevuta, a non subire passivamente la nostra condizione, ma a riconoscere in essa la via autentica, semplice, anche se non priva di difficoltà, della nostra santificazione…
Padre Pio è innanzitutto immedesimato totalmente con la celebrazione dell’Eucaristia. Le folle, che, fin dalla notte, si radunavano a San Giovanni Rotondo, per partecipare, anche solo da lontano, alla Santa Messa da lui celebrata nelle prime ore del mattino, testimoniano il sensus fidei, che guida il Popolo santo di Dio nel riconoscimento umile e devoto della presenza del Signore in coloro che di Lui sono ministri e realizzano, nella loro carne, il senso profondo di ciò che celebrano…
E questo “offrirsi” si è realizzato, in modo altrettanto riconoscibile dal Popolo santo di Dio, nell’ascolto, senza riserva e con una generosità assolutamente eccezionale, delle Confessioni sacramentali. Siamo nell’anno della Misericordia e chi più di San Pio da Pietrelcina ha realizzato, nel XX secolo, la celebrazione della misericordia?
Egli è stato docile strumento nelle mani di Dio, perché molti uomini potessero fare esperienza della misericordia e potessero, così, anche opportunamente spronati, giungere a conversione. Perché, è bene ricordarlo sempre, senza la personale volontà di conversione, anche l’Onnipotente Misericordia di Dio non può trovare effetto. Dio desidera, profondamente, che tutti gli uomini siano salvati, ma non può realizzare questo Suo desiderio per quegli uomini, che, ostinatamente Lo rifiutano, sia tematizzando questo rifiuto, in una professione di ateismo teoretico, sia vivendo questo rifiuto, in una esistenza che contraddice esplicitamente il Vangelo…
Proprio in forza di questa sua totale immedesimazione con l’Eucaristia e di questa sua offerta della propria vita a Dio, realizzando la sostituzione vicaria per la salvezza dei fratelli, il Signore ha voluto segnare la carne di questo Suo figlio con il dono delle stigmate, perché tutti ne vedessero la totale immedesimazione al Crocifisso, perché tutti comprendessero che tale immedesimazione non è frutto dello sforzo personale, pur indispensabile, ma è dono soprannaturale di grazia e, infine, perché tutti vedessero, ancora e sempre, un’icona vivente del Signore.
…È necessario allora superare la superficiale visione di chi continua ad “accusare” San Pio di poca modernità! Nulla è, infatti, più attuale della presenza di Cristo, realizzata nel Sacrificio Eucaristico! Nulla è più attuale della presenza di Cristo, realizzata nel flusso ininterrotto della Sua misericordia! Nulla è più attuale di una visibile e concreta immagine del Crocifisso, che il Signore ha offerto alla Chiesa e al mondo in questo Suo diletto figlio, scelto misteriosamente dal Padre Celeste fin dalla più tenera infanzia e progressivamente conformato ad immagine del Figlio Crocifisso con la potenza dello Spirito Santo.
La Chiesa, che in alcuni membri della sua gerarchia, ha impiegato tempo a comprendere ciò che lo Spirito diceva, ringrazia il Signore per questi straordinari doni, domanda di accoglierli fedelmente, di poterli sempre riconoscere e di potersi sempre più umilmente conformare al suo Signore, anche grazie al richiamo che questi Santi rappresentano e all’intercessione potente che essi esercitano presso il Trono dell’Onnipotente per l’umanità intera…
Nella sequenza fotografica alcuni momenti della celebrazione Eucaristica