di Marianna Morante – Padre Pio celebra per la prima volta all’altare della parrocchia di S. Maria degli Angeli il 14 agosto del 1910. A 107 anni da quella Prima Messa, Pietrelcina si raduna in festa per ricordare l’inizio del «mistero tremendo». Così Padre Pio usava definire la Santa Messa, momento decisivo della salvezza e della santificazione dell’uomo. La Messa fu per lui «la fonte e il culmine», il perno e il centro di tutta la sua vita e di tutta la sua opera.
Padre Guglielmo, confratello di Padre Pio e cittadino onorario di Pietrelcina, diretto conoscitore e discepolo del Santo, sempre presente a Pietrelcina nelle occasioni legate al Santo con il folto gruppo di pellegrini dei gruppi di preghiera dell’Abruzzo e Molise che ha gremito la chiesa conventuale all’inverosimile, ha ricordato all’assemblea il forte carattere di immolazione in unione al sacrificio di Cristo per la salvezza dei fratelli che aveva la Messa celebrata da Padre Pio. “C’è sempre tanta distanza tra noi che facciamo solo una preghiera di offerta al Signore – ha detto Padre Guglielmo – e Padre Pio che invece cammina versando il sangue, cadendo sotto la Croce: Lui vorrebbe portarci tutti a condividere e a vivere la coscienza tragica della Passione di Gesù che è stata il suo gaudio e la sua immolazione”.
E per rivivere quel giorno della prima Messa di Padre Pio, il 14 agosto scorso, come ogni anno, tutti i devoti sono convogliati nel pomeriggio nella chiesa parrocchiale per la solenne Eucaristia presieduta dal neo guardiano della fraternità cappuccina, fr. Fortunato Grottola, che dopo 38 anni è ritornato a Pietrelcina per compiere il suo servizio alla comunità. Al suono della Banda Musicale “Città di Pietrelcina” diretta dal M° V. Fierro, fr. Fortunato è stato accolto dai pietrelcinesi con l’affetto di sempre ricordando i tanti gli episodi che hanno riportato alla mente i suoi trascorsi da viceparroco. Il neo guardiano ha poi sottolineato nell’omelia “come non sia un caso che questo importante evento della vita di Padre Pio sia avvenuto alla vigilia della Solennità dell’Assunta proprio nella chiesa dedicata alla Madonna della Libera, patrona della città di Pietrelcina, rimarcando il fortissimo legame che legava il frate stigmatizzato alla “bella Mammina… A chi Gli chiedeva come avesse fatto negli anni in cui era malato a Pietrelcina a celebrare la Messa da solo – ricorda fr. Fortunato – Padre Pio rispondeva: «Io non sono stato mai solo! Era Lei che mi accompagnava all’altare ogni mattina» e quando dice Lei si riferisce inequivocabilmente alla Madonna. Quindi la festa di oggi ha un sapore tutto particolare per la presenza di Maria nella vita di Padre Pio e per la donazione totale di Padre Pio a Maria, come di un figlio che amala Mamma. Tante volte ci sforziamo di fare delle ricerche storiche per capire quest’umile frate e la sua vita, ma forse dovremmo concentrarci di più nel capire ciò che Padre Pio ha vissuto proprio in questa chiesa. Qui c’erano le estasi! Il Signore si manifestava concretamente, addirittura visibilmente a Lui in questa chiesa. Dovremmo tenerci talmente tanto a questi luoghi che ci ricordano l’esperienza di un uomo che ha incontrato il Signore! Questo, in particolare, è il luogo della preghiera per eccellenza di Padre Pio dove il suo cuore si fondeva con quello di Cristo. In questo luogo dovremmo venire per ricordarci della presenza di Padre Pio che viveva questa forte intimità spirituale. Egli ha vissuto qui una vera e propria infanzia spirituale che ha fatto sì che affrontasse con maggior maturità la Sua missione a San Giovanni Rotondo. Oserei dire, anzi, che questa chiesa è la reliquia vivente di Padre Pio perché queste mura hanno sentito la voce del Signore, queste mura hanno sentito i palpiti di Padre Pio, le sofferenze, le tentazioni! Tutto è accaduto in questo luogo dove il Signore ha voluto confondere i potenti della Storia e nello stesso tempo manifestare la Sua grandezza. Che in ciascuno di noi possa esserci davvero quella forza che scaturisce dall’Amore del Signore e dall’ascolto della Sua Parola! Non siamo soltanto dei semplici ascoltatori, ma facciamo in modo che la nostra vita cristiana sia l’esperienza vera di coloro che mangiano la parola, la digeriscono e la testimoniano, pronti ad essere evangelizzatori come lo fu per eccellenza San Pio da Pietrelcina».
Al termine della Celebrazione il benvenuto al neo-guardiano da parte del parroco fra Giuseppe d’Onofrio, recentemente eletto definitore della Provincia Religiosa di “S. Angelo e Padre Pio” e del sindaco di Pietrelcina Domenico Masone, che hanno espresso il loro ringraziamento per il servizio reso in questi anni da fra Marciano Guarino, guardiano uscente assegnato al convento di Montefusco, e da fra Enzo Gaudio, viceparroco uscente che svolgerà il suo apostolato a Gesualdo. La santa Messa è stata animato dal coro dei giovani dell’Azione Cattolica.
A conclusione della ricorrenza a tutti i devoti di Padre Pio è stato distribuzione il “raffiuolo” – tipico biscotto pietrelcinese che si usava, e in parte ancora si usa, dispensarlo a parenti e amici in occasione dei matrimoni, preparato da mamma Peppa per festeggiare il figlio per sempre diventato sposo di Cristo.
Alcune immagini della cerimonia