Marianna Morante – Padre Pio celebra per la prima volta sull’altare della parrocchia di S. Maria degli Angeli il 14 agosto del 1910 –
A cento anni da quella Prima Messa, Pietrelcina è in festa per ricordare l’inizio del «mistero tremendo».
Così Padre Pio usava definire la Santa Messa, momento decisivo della salvezza e della santificazione dell’uomo. La Messa fu per lui «la fonte e il culmine», il perno ed il centro di tutta la sua vita e di tutta la sua opera.
E per rivivere quel giorno di festa di cento anni fa, il 14 agosto scorso, come ogni anno, tutti i devoti giunti a Pietrelcina – con l’immancabile partecipazione del gruppo di Pescara guidato da padre Guglielmo Alimonti – si sono ritrovati al bivio del Paese per attendere l’arrivo del Cardinale, S. Em.za Mons. Renato Raffaele Martino, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. Dopo il corteo, accompagnato dalle note della Banda Musicale “Città di Pietrelcina” diretta dal M° V. Fierro, il Sindaco di Pietrelcina, G. Fusco, ha rivolto il saluto a tutti i presenti sintetizzato nell’augurio ai pellegrini che giungono nel Paese di Padre Pio «a non perdere mai la speranza» e rivolgendo ai Pietrelcinesi gli ha esortati a «non limitarsi all’orgoglio che ci fa suoi concittadini, ma sentiamo l’obbligo ineluttabile di essere testimoni attenti e autentici di questa santità. Sia Pietrelcina degna di Padre Pio».
«Un giorno di grande festa e intima gioia» ha poi sottolineato nel suo saluto padre Giorgio Ramolo, parroco di Pietrelcina, offrendo tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito all’intercessione di San Pio e ringraziando il Signore per aver suscitato e donato alla Chiesa e all’intera umanità questo modello di santità per tutti i sacerdoti. «Che San Pio ci aiuti a portare a compimento i nostri propositi di bene».
La Celebrazione Eucaristica, animata dal Coro di Pesco Sannita, è proseguita con l’omelia del Cardinale Martino che ha rimarcato l’importanza di ogni Messa per Padre Pio come se fosse la prima Messa. «Questo vuol dire che egli celebrava il Sacrificio Eucaristico con lo stesso entusiasmo ed impegno del primo giorno del suo sacerdozio. Tutti noi preti dovremmo riflettere più frequentemente su quello che vuol dire celebrare la Messa. Se un sacerdote, dopo l’ordinazione, avesse celebrato una sola ed unica Messa nella sua vita, non avrebbe sprecato il suo sacerdozio. Padre Pio, nei cinquantotto anni del suo sacerdozio, ne ha celebrato tantissime. Io stesso nei 53 anni del mio sacerdozio ne ho celebrato 20,414, ma ognuna di esse è stata un dono incomparabile di Dio».
Al termine della Solenne funzione, padre Francesco Scaramuzzi, Guardiano di Pietrelcina e Presidente della Commissione per i festeggiamenti, ha rinnovato l’impegno della fraternità cappuccina a operare il bene sull’esempio del confratello Santo come unico gesto per compensare quel debito di gratitudine che ognuno ha nei confronti di Padre Pio e ha rivolto un sollecito invito ai giovani affinchè il Vangelo della vita orienti tutte le loro scelte ogni giorno e in ogni situazione così come è stato da quel 14 agosto per l’allora ventitreenne Pio da Pietrelcina.
A conclusione della ricorrenza a tutti i devoti di Padre Pio è stato distribuzione il “raffiuolo” – tipico biscotto pietrelcinese che si usava, e in parte ancora si usa, dispensarlo a parenti e amici in occasione dei matrimoni, preparato anche da mamma Peppa per festeggiare il figlio per sempre diventato sposo di Cristo.
In alto, alcune immagini fotografiche della solenne ricorrenza del Centenario della Prima Messa di Padre Pio